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venerdì 27 marzo 2009

Il primo atelier

12 febbraio: primo appuntamento.
Mia sorella R., nonostante gli impegni pomeridiani, era riuscita a prendersi un paio d'ore, così ci siamo date appuntamento proprio davanti all'atelier. Io arrivo puntualissima con mia mamma, ma l'attesa è breve, per fortuna, visto che sentivo un senso d'ansia crescere dentro di me: e se non avessi trovato nulla che mi piacesse?
Avevo visto un abito sul catalogo on line dell'atelier e, come prima cosa, ho chiesto di vedere proprio quel vestito, ma dal vivo era tutt'altra cosa e non m'è piaciuto per niente. Il corpetto era decorato con grosse gemme su un reticolo regolare. Non era ciò che volevo.
Avevo un minimo di idee: volevo la coda, anche se non troppo lunga, e il corpetto doveva essere ricamato e con le spalline. La signora ci ha fatto vedere altri vestiti, ma l'unico che mi ha colpito aveva una lunga coda di pizzo che sbucava fuori da un drappeggio anteriore che andava a chiudersi con un fiore sul retro (ovviamente il fiore era da eliminare!!!). Il corpetto era molto semplice: scollatura quadrata, maniche lunghe in tulle lavorato. Nell'insieme, tranne per il colore (un po' troppo beige rispetto a come l'avrei voluto io), era favoloso.
Un po' meno favoloso era il prezzo. Ma era il primo abito che vedevo. Il primo atelier che visitavo. Avevo tempo per farmi qualche altra idea, relativamente ai prezzi e ai modelli. Ero sicura che avrei trovato il mio vestito. Ma sicuramente sarei andata più serena perchè sapevo che qualcosa che mi piaceva c'era.

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